L’11 settembre è una data storica negli Stati Uniti. La si ricorda, ahimè, per il tragico attentato delle Torri Gemelle che quest’anno compie vent’anni. Nello sport, invece, gli anni di riferimento sono il 1999 e il 2021: da una parte Martina Hingis e Serena Williams, dall’altra Emma Raducanu e Leylah Fernandez. Cosa hanno in comune? Il fatto che la finale 2021 degli Us Open sarà giocata tra due teenagers, la prima volta dal 1999.
Emma e Leylah sono all’inizio della loro carriera e, magari, sognano di ripercorrere le orme di Martina e Serena. Da Flushing Meadows e da quella finale 1999 iniziò la leggenda di Serena Williams che vinse il suo primo titolo Slam. Primo titolo Slam che vincerà anche una tra Raducanu e Fernandez nella più sorprendente finale Slam nei tempi recenti. Sorprendente per l’età, ma non per le qualità delle giocatrici.
Emma Raducanu ha fatto un percorso netto, prima tennista di sempre nell’era open ad arrivare in finale partendo dalle qualificazioni. Nessun set perso, solidità nel gioco e colpi da tennista navigata. Eppure Emma, di nazionalità britannica, nata a Toronto da padre rumeno e madre cinese, ha appena 18 anni, non ha mai vinto un torneo del circuito e fino a 15 giorni fa era numero 150 al mondo. Attualmente, in proiezione, Raducanu è n. 32 nel ranking Wta (+118 posizioni!) e, in caso di vittoria del torneo, diventerebbe la n. 23. Numeri incredibili per lei che ha fatto il suo esordio nel circuito appena il 7 giugno 2021, usufruendo di una wildcard nel torneo di Nottingham.
“Non ho parole, il mio risultato migliore finora era un titolo 25k – ha raccontato emozionata Raducanu al termine della semifinale vinta contro Sakkari – Non ero sicura di quale sarebbe stato il mio livello qui allo US Open, per certi versi sono rimasta sorpresa dal mio gioco, soprattutto perché sono riuscita a fare bene contro le più forti al mondo”.
Le più forti al mondo, invece, le ha già battute Leylah Fernandez. L’underdog che ha fatto fuori le teste di serie n. 2 (Sabalenka), n. 3 (Osaka) e n. 5 (Svitolina). Anche lei classe 2002, anche lei un mix di culture: nazionalità canadese, origini ecuadoregne e filippine. Leylah ha più esperienza nel circuito e ha già vinto un titolo WTA, a marzo 2021, sul cemento messicano di Monterrey contro Golubic.
Fernandez si sta rivelando in campo una forza della natura. Una forza derivata anche dagli stimoli – negativi – che invece di abbatterla l’hanno caricata ancor di più: “Tante persone hanno dubitato di me, della mia famiglia e dei miei sogni, dicevano che non sarei diventata una professionista e che sarei dovuta tornare a scuola – ha raccontato dopo la semifinale vinta contro Sabalenka – Un’insegnante mi disse di smettere del tutto con il tennis, ora la cosa mi sembra divertente ma all’epoca non lo era. Devo dire che sono felice che mi abbia detto così, perché ci penso ogni giorno e mi aiuta a lavorare ed insistere per dimostrare che posso realizzare tutto ciò che mi sono prefissata”.
Tra Leylah ed Emma non sarà la prima volta una contro l’altra. Anzi, già da Under 12 si sono affrontate all’Orange Bowl. Poi il secondo turno a Wimbledon Junior 2018. Adesso ancora uno Slam, ma dalla porta principale, e con un titolo in palio per entrare nella storia.