Palermo è nel suo destino, è la tappa che ha scandito la sua ascesa in Top Ten: nel 2021 Qinwen Zheng centrò al Country Time club la prima qualificazione nel tabellone principale di un WTA, lo scorso anno conquistò il suo primo titolo nel circuito e questa sera ha vinto il primo titolo del 2024, il terzo complessivo in carriera che le consente di mantenere la settima posizione nella classifica mondiale e, soprattutto, di ritrovare il sorriso dopo la finale agli Australian Open.
“Mi sembrava di rivivere lo scorso anno quando ho giocato con Paolini che è un’ottima giocatrice, migliorata tanta – ha detto Qinwen Zheng – anche Muchova è stata un’avversaria ostica, lei è arrivata anche in finale al Roland Garros. Non è stato così semplice. Non è stato facile nel primo set: ho avuto un inizio difficile, a volte non sono riuscita a concretizzare i colpi come volevo. La mia avversaria è stata brava a variare nel gioco e a coprire la rete. Non è stato semplice, ma alla fine è andata bene. C’è voluta pazienza e c’è voluta costanza nel gioco, dovevo aspettare il momento giusto. Stasera c’era un bambino che a ogni punto mi supportava. Questo mi faceva piacere. A me piace molto giocare in Italia, gli italiani sono passionali. La finale agli Australian Open? Dopo quella finale non avevo quasi più voglia di combattere. A Palermo ho ritrovato questa voglia, penso che questo possa aiutarmi. Non c’entra la potenza, questo non basta nel tennis. Serve una condizione fisica e mentale”.