Una vittoria per rientrare tra le prime 80 del ranking e, soprattutto, una vittoria per guardare con fiducia alla seconda parte della stagione. Dopo il successo nel WTA 125 di Bastad, in finale contro la statunitense Ann Li, Martina Trevisan punta ad un ruolo da protagonista ai Palermo Ladies Open, torneo nel quale finora non ha mai avuto la possibilità di arrivare fino in fondo.
“Quando sono stata in passato testa di serie n. 1 ho preso il Covid e mi sono dovuta ritirare – ha detto la Trevisan appena arrivata al Country dopo il viaggio dalla Svezia – stavo veramente male. Lo scorso anno al primo turno non sono stata fortunata nel sorteggio (contro la testa di serie n. 1, Daria Kasatkina, ndr), anche se la partita è stata buona. Con il pubblico e questo posto ho un bellissimo rapporto, ci sono state delle circostanze che non mi hanno aiutato ad andare avanti. Domani contro la Arntax Rus? La conosco bene. Ci siamo allenate spesso insieme, scenderò in campo con una tattica ben precisa, cercando di metterla in difficoltà. La vittoria a Bastad mi ha aiutato a ritrovare fiducia nel mio tennis”.
Stanca per le tante partite di Bastad o ancora più motivata per avere conquistato un titolo che mancava da tempo? Martina Trevisan, non ha dubbi le vittorie rappresentano un toccasana, anzi sono adrenalina pura. “Quando vinci un torneo, il corpo ha in circolo un’energia positiva – ha sottolineato l’ex numero 18 del ranking – la stanchezza è per il viaggio, stamattina ho preso un aereo alle 7 del mattino, c’è un cambio di clima importante con condizioni diverse. Devo adattarmi, ma fisicamente sto bene”.
Il sorriso di Jasmine Paolini è l’ultima e più efficace pubblicità per promuovere il tennis femminile italiano che ha avuto, proprio in Martina Trevisan l’anello di congiunzione tra due generazioni di atlete vincenti. “Del nostro gruppo sono stata l’apripista, poi sono arrivate le altre: Cocciaretto, Paolini e Bronzetti – ha spiegato Trevisan – posso solo essere contenta di tutto questo. Paolini adesso è il tranino dell’intero movimento? È sempre stato così, c’è sempre stato qualcuno che trascinava gli altri. Non è un caso, possiamo essere felici dei risultati che stiamo centrando sia al maschile che al femminile. Le motivazioni le ho a prescindere dalle altre giocatrici e dagli altri risultati. Questo, però, ti spinge a fare qualcosa in più”.